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Piede piatto – valgo pronato del bambino

Le alterazioni morfologiche-strutturali in età infantile, come ad esempio il piede piatto – valgo pronato, sono visibili e diagnosticabili dai 3 anni di vita del bambino, quando è quasi completata l’ossificazione della struttura podalica.

La maggior parte dello scheletro del piede matura entro il 4° anno di età ma lo sviluppo completo si ha quando compare il centro secondario di ossificazione del calcagno tra gli 8 e i 10 anni. Diagnosticare una deformità come il piede piatto – valgo pronato in età precoce, vuol dire avere maggiori possibilità di evitare compensi strutturali e sovrasegmentari (ginocchia, anche e colonna vertebrale).

Il piede piatto valgo pronato, a seconda dell’ententità del grado di deformità, prevede spesso l’associazione e la cooperazione di figure professionali che si completano.

La terapia

La terapia ortesica plantare personalizzata su calco insieme agli esercizi terapeutici e propriocettivi rappresentano il trattamento conservativo ideale nei casi in cui non vi è necessità di ricorrere alla chirurgia del piede. Dopo i 10-11 anni, se il trattamento conservativo non ha dato un buon esito, è possibile prendere in considerazione un’operazione per riallineare astragalo e calcagno e permettere al piede di svilupparsi correttamente durante l’accrescimento.

La scelta delle scarpe fa parte delle terapia:

• la punta deve essere ampia per permettere alle dita dei piedi di stare ben stese;
• la suola deve essere piatta, rigida nella parte posteriore, flessibile nella parte anteriore al livello delle teste metatarsali (dove si piegano le dita del piede);
• la tomaia deve essere realizzata con tessuti morbidi e traspiranti in modo da potersi adattare al piede senza deformarsi;
• nella parte posteriore, il contrafforte deve essere rigido per mantenere il calcagno in asse durante il passo;
• il tacco deve essere al massimo di 2 cm per consentire l’allineamento del baricentro corporeo dell’arto inferiore;
• la misura perfetta della scarpa deve lasciare uno spazio di circa 10 mm tra l’alluce e la tomaia.